Mi rendo conto che insisto un po' troppo sui ristoranti italiani qui in Costa Azzurra , come se un italiano che capita da queste parti avesse veramente voglia di mangiare pasta mozzarella e pizza anche qui, vabbé che siamo cosi fieri della nostra cucina e Dio sa quante ragioni abbiamo di esserlo...
Sta di fatto che passo davanti a questo stretto locale in rue Félix Faure proprio una sera durante il festival di Cannes 2013.
VOGLIA DI PASTA c'è scritto sulla tenda beige all'imbocco del dehors. Il titolare, un italiano abbronzato sulla quarantina, ed i suoi giovani camerieri paiono assai indaffarati e very speedy.
L'ardesia è invitante col suo elenco dei piatti di pasta tradizionali e meno tradizionali. È quel "penne all'arrabbiata" che mi catapulta dentro, ed anche il buio anche freddoloso della terrazza del Café de Roma dove in un primo tempo volevamo piazzarci.
La scelta non è stata poi oggetto di rimpianto, in quanto le penne (13 €50) erano cotte al dente ed il sugo assai ben fatto, rigorosamente nei canoni della tradizione; la porzione era francese quindi abbondante, da piatto unico. Esprimo il mio apprezzamento anche al titolare e lui risponde che il cuoco ha interesse a lavorare bene sennò lo rimanda in Italia, in mezzo alla crisi.
L'insalata di mare di Sylvie servita in un vaso di vetro da conserve con la guarnizione in caucciù arancione , a parte la gommosità dei calamari si faceva mangiare.
Un cannolo siciliano per concludere, buono, ma per me non era un cannolo siciliano.
Concludendo: il nome del ristorante dice già tutto: per una voglia di pasta, andate tranquilli, per altre voglie, incrociate le dita.
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